Ecco un fulgido esempio di come uno stesso argomento può essere trattato in due modi: uno superficiale, censorio e per nulla al passo con i tempi; un altro forse troppo articolato ma sicuramente più ragionato, concreto e in grado di centrare il vero punto della questione.
Come avrete sicuramente letto o sentito in giro, l’altro giorno la nona sezione del Tribunale di Roma ha condannato Yahoo per la “violazione dei diritti di sfruttamento economico sul film ‘About Elly’ mediante il collegamento [..] ai siti riproducenti […] l’opera, diversi dal sito ufficiale”, ossia per la presenza nei risultati delle ricerche di link a siti di film in streaming che non sono stati rimossi in tempo dal motore di ricerca nonostante le ripetute segnalazioni.
Negli stessi giorni, un gruppo di persone che a inizio febbraio si erano incontrate alla Lift11 Conference di Ginevra (una conferenza sull’innovazione e il futuro delle tecnologie digitali) hanno realizzato e messo online un manifesto contro la pirateria con il quale spingere l’industria a “svegliarsi” e lottare contro le cause della pirateria e non chi ne fruisce, gli utenti.
Yahoo! condannata per aver linkato siti di film in streaming: si combatte così la pirateria?, pubblicato su Geekissimo il 25/03/2011
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